La Locanda del Serafino
Territorio
La Locanda del Serafino
Il Territorio
Sarnano è situata al centro di un’incantevole valle ai piedi dei monti Sibillini e fa parte dell’Associazione de I Borghi più belli d’Italia. La sua storia è legata a San Francesco: la leggenda vuole che il Serafino raffigurato nello stemma del comune fosse stato disegnato dal Santo stesso.
Il suo territorio è attraversato da innumerevoli sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike, immersi nel verde dei Monti Sibillini. La Via delle Cascate Perdute è meta di numerosi turisti che amano l’immersione nella natura a due passi dal centro. In inverno è possibile praticare gli sport sulla neve nel vicino comprensorio di Sassotetto-Santa Maria Maddalena.
Tra gli eventi più raffigurativi di Sarnano spiccano le rievocazioni storiche di Castrum Sarnani e il Palio del Serafino (agosto).
Piccolo borgo medievale diventato comune autonomo nella seconda metà del Duecento, conserva ancora diversi edifici di importanza storica.

Nella Piazza Alta, primo nucleo dell’abitato, affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Popolo (oggi Teatro della Vittoria), il Palazzo del Podestà e la chiesa di santa Maria di Piazza con all’interno notevoli opere d’arte.
Il centro, arroccato ed edificato principalmente con pietra cotta (che fa del paese una sua caratteristica peculiare) ospita anche la Pinacoteca civica, la biblioteca francescana, il museo delle armi antiche e moderne, del martello e quello dell’avifauna.

Il borgo vanta anche diverse strutture religiose tra cui:
- Abbazia di San Biagio: costruita nel 1030 in stile romanico e consacrata il 18 luglio 1059, venne gestita dai frati benedettini fino al suo decadimento, quando quest’ultimi costruirono un oratorio in Piazza Alta a Sarnano, precursore dell’attuale collegiata di Santa Maria Assunta. L’edificio sacro, caratterizzato da una cripta a tre navate, è riccamente decorato da affreschi del XV e XVI secolo
- Collegiata di Santa Maria Assunta: la collegiata di Santa Maria Assunta fu costruita intorno all’XI secolo da monaci benedettini, nel periodo in cui gli abitanti erano assoggettati dai Brunforte. Al suo interno una serie di opere rinascimentali
- Chiesa di San Francesco: la chiesa di San Francesco, attigua al palazzo comunale è dedicata al frate assisano in memoria di una sua permanenza in paese a cavallo tra il 1214 e il 1216.
- Chiesa di Sant’Agostino: la prima testimonianza della costruzione dell’edificio risale al 1296, quando nella zona sorgeva un convento detto San Michele in Poggio. Anche nel 1340 i documenti confermano la presenza di una struttura dedicata a San Michele, come redatto da un notaio sarnanese Michele Condey. Nel XV secolo, precisamente intorno al 1424-1425, gli agostiniani si stanziarono nel comune, ricevendo la gestione da Martino V della struttura il 12 novembre 1424 e iniziando la costruzione del loro convento, che oggi si presenta sotto forma di rudere limitrofe alla chiesa. Con la soppressione degli ordini, il convento fu chiuso nel 1861 e al suo interno venne posto l’ospedale civile comunale. La chiesa ha subito tre interventi principali, uno nel XVIII secolo con il rifacimento degli interni, uno nel 1930 con il rifacimento della facciata e uno nel corso del XXI secolo, con il restauro dei colori originali.
Sarnano è situata al centro di un’incantevole valle ai piedi dei monti Sibillini e fa parte dell’Associazione de I Borghi più belli d’Italia. La sua storia è legata a San Francesco: la leggenda vuole che il Serafino raffigurato nello stemma del comune fosse stato disegnato dal Santo stesso.
Il suo territorio è attraversato da innumerevoli sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike, immersi nel verde dei Monti Sibillini. La Via delle Cascate Perdute è meta di numerosi turisti che amano l’immersione nella natura a due passi dal centro. In inverno è possibile praticare gli sport sulla neve nel vicino comprensorio di Sassotetto-Santa Maria Maddalena.
Tra gli eventi più raffigurativi di Sarnano spiccano le rievocazioni storiche di Castrum Sarnani e il Palio del Serafino (agosto).
Piccolo borgo medievale diventato comune autonomo nella seconda metà del Duecento, conserva ancora diversi edifici di importanza storica.
Il Palio del Serafino
Sarnano fu dichiarato libero Comune nel 1265. I primi a trasferirsi nel castrum furono gli abitanti delle contrade di Brunforte, Castelvecchio e Poggio, a cui si aggiunsero negli anni successivi quelli di Bisio e, infine, quelli di Piobbico. Stando ad antiche testimonianze, le tensioni tra le cinque contrade erano tali che le autorità sarnanesi decisero di istituire una competizione per stemperare gli attriti tra gli abitanti. La gara si teneva ogni anno in occasione della Festa dell’Assunta e prevedeva tre giochi: il Palio vero e proprio, cioè una corsa a cavallo, il Gioco dell’Anello, che consisteva nell’infilare una serie di anelli con una lancia da un cavallo in corsa, e il tiro con la balestra. Nei giorni della gara il Podestà veniva sostituito dal Capitano della Fiera, anche detto Capitano del Popolo, a cui sottostavano i Capitani delle singole contrade responsabili dell’ordine pubblico e del buon andamento dei giochi.
Nel 1965, in occasione del 700° anniversario della fondazione del Comune, è stata organizzata la rievocazione di questi antichi giochi sotto il nome di Serafino d’Oro, poi modificato in Palio del Serafino, in onore dell’antica leggenda dello stemma di Sarnano che reca appunto un angelo a sei ali. I tempi, però, erano ormai cambiati e fu necessario qualche adeguamento.
I rioni di Piobbico e Bisio, che più degli altri avevano subito lo spopolamento, furono riuniti in una sola contrada che prese il nome di Abbadia. I giochi originali, invece, furono sostituiti con attività ispirate alle tradizioni popolari: il tiro alla fune, simbolo della forza dei contadini e del duro lavoro nei campi, la corsa con la brocca, che ricorda la capacità delle donne nell’andare a prendere l’acqua alla fonte portando l’orcio in equilibrio sulla testa, la salita al palo, legata all’abilità dei nostri avi di arrampicarsi sugli alberi, e il taglio del tronco, in onore dell’antico mestiere del tagliaboschi tanto diffuso sulle nostre montagne.
Il Palio del Serafino si svolge nel mese di agosto nella seconda domenica del mese. Si svolge in una giornata dove le quattro contrade si sfidano in vari giochi: tiro alla fune, corsa con la brocca, salita del palo e taglio del tronco. Le quattro contrade partecipanti sono:
- Abbadia, rappresentata principalmente con il colore giallo per la ginestra,
- Brunforte, rappresentata principalmente con il colore blu per il nontiscordardimé,
- Castelvecchio, rappresentata principalmente con il colore verde dell’erba,
- Poggio, rappresentata principalmente con il colore rosso dei tulipani.
Anticamente era presente un’antica contrada che vi partecipava, ovvero quella di Bisio, scomparsa perché fusa con quella di Abbadia. I vicoli del comune, durante questo periodo, si abbelliscono di bandiere delle contrade, che decorano il paesaggio del centro storico costruito interamente in laterizio. Il Palio inizia con la sfilata della quattro contrade, poste come la graduatoria di vincita dell’edizione precedente, e capo di esse si trova i Tamburini del Serafino, che suonano insieme alle contrade durante il percorso. Le canzoni suonate sono diverse per ogni contrada. Il corteo delle contrade è seguito dal corteo cittadino, dove i sarnanesi si vestono con abiti tipici medievali che ricordano i mestieri dell’epoca.

